FAQ

Hai domande su come funziona la donazione o vorresti sapere come diventare donatore?
In questa pagina trovi tutte le risposte.

FAQ

Il midollo osseo

Il Midollo Osseo NON è il midollo spinale, quindi NON si trova nella colonna vertebrale!

Il Midollo Osseo è un tessuto molle che si trova all’interno delle ossa lunghe e piatte e contiene le Cellule Staminali Emopoietiche (CSE), ossia cellule “multipotenti” che hanno la capacità di maturare e differenziarsi in:
– globuli rossi (contengono l’emoglobina e sono deputati al trasporto dell’ossigeno ai tessuti)
– globuli bianchi (elementi costitutivi del sistema immunitario)
– piastrine (importanti nel processo di emostasi e coagulazione)

Il Midollo osseo è quindi un tessuto di fondamentale importanza in quanto l’unico deputato alla formazione delle cellule del sangue e del sistema immunitario la cui produzione avviene di continuo per tutta la vita dell’individuo.

In caso di malattie del midollo osseo e del sangue come la Leucemia, il trapianto di Cellule staminali emopoietiche è la più utile e importante strategia terapeutica. Il trapianto permette infatti la sostituzione del midollo osseo malato con uno sano dando cosi al paziente una concreta speranza di guarire e tornare alla Vita.

Il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche può rappresentare l’unica terapia possibile per curare patologie come leucemie, talassemie, linfomi, mielomi, disordini congeniti dell’età pediatrica e molte altre malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili. In casi particolari, anche tumori solidi e malattie autoimmuni.

Il donatore compie un atto volontario, anonimo e gratuito nel confronti di un paziente che vede, nel trapianto, la sua unica speranza di Vita.

La donazione di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche può avvenire SE E SOLO SE il donatore e il ricevente sono COMPATIBILI ovvero hanno un’uguaglianza per i geni che regolano il sistema immunitario.

la compatibilità genetica si verifica SOLO 1 volta su 100.000 (0,001%) tra non consanguinei e circa 1 volta su 4 (25%) tra fratelli e sorelle (non tra genitori e figli o zii e cugini!).

Maggiore è il numero di potenziali donatori, maggiore è la probabilità di trovare un donatore compatibile. Ogni anno, In Italia, sono circa 2000 i pazienti in attesa di trapianto ma circa il 30% non trova nel Registro il donatore compatibile!

Il donatore

I potenziali donatori di Midollo Osseo e Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) devono essere in possesso delle seguenti caratteristiche:
– avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni (è necessario NON aver compiuto 36 anni)

– avere un peso corporeo superiore ai 50 Kg
– godere di buona salute generale

Una volta iscritto, la disponibilità del donatore resta valida fino al raggiungimento dei 55 anni d’età e, nell’arco di questo tempo, verrà contattato SOLO SE verrà riscontrata una compatibilità con un paziente in attesa di trapianto.

Si. I tatuaggi e piercing non escludono dall’iscrizione come potenziale donatore di midollo osseo e e cellule staminali emopoietiche.

Iscrivere persone giovani permette di mantenerle nel circuito dei registri per più tempo a vantaggio di un catalogo di combinazioni genetiche molto ampio che possa soddisfare il più possibile le compatibilità richieste per i pazienti. Inoltre vi sono altre due importanti motivazioni:
Donatori giovani incontrano con più alta probabilità i criteri di idoneità alla donazione. Aumentando l’età insorgono situazioni cliniche che per la vita del donatore sono accettate e ben controllate farmacologicamente (per esempio l’ipertensione arteriosa), ma che possono essere limitative per avere l’idoneità alla donazione di CSE.
Inoltre ci sono studi che hanno evidenziato che la giovane età del donatore è un fattore pronostico positivo per il trapianto e per questo motivo i trapiantologi scelgono più volentieri donatori giovani.

La donazione

    • CON PRELIEVO DA MIDOLLO OSSEO
    • CON PRELIEVO DA SANGUE PERIFERICO

NOTA: Le donne che partoriscono possono scegliere di donare il SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE, che normalmente verrebbe scartato, ma che è estremamente ricco di CSE. Il cordone donato a scopo solidaristico viene congelato e tenuto in una banca cordonale a disposizione di eventuali pazienti bisognosi.

Il medico del Centro Donatori valuta attentamente l’idoneità dell’aspirante donatore selezionato per il paziente, attraverso una valutazione accurata di approfonditi esami del sangue e valutazioni strumentali.
Un cardiologo ed un anestesista possono essere anch’essi chiamati a stabilire l’effettiva idoneità del donatore, il tutto a tutela della sua sicurezza.

Al momento dell’iscrizione al Registro si richiede una inziale ipotesi di scelta tra una delle due modalità, scelta che rimane però solo indicativa fino al momento della donazione effettiva.

La scelta definitiva dipende dalle indicazioni del trapiantologo in base alle necessità del paziente e dalla disponibilità e dalla idoneità del donatore, valutata dal medico del Centro Donatori.

La scelta iniziale non è quindi vincolante.

No, la donazione è un atto volontario e gratuito; dal momento in cui si decide di diventare donatore non vi è la possibilità di decidere a chi donare.

No, non è doloroso. Il prelievo delle Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) avviene mediante la procedura di aferesi, la stessa utilizzata comunemente per la donazione di plasma o piastrine.
Durante la somministrazione del fattore di crescita (G-CSF) che precede la donazione, i disturbi che più comunemente si possono avvertire sono sintomi simil-influenzali (es. lieve febbre, stanchezza, lievi dolori alle ossa) facilmente trattabili grazie all’assunzione di semplice paracetamolo. Il fattore di crescita è un fattore normalmente prodotto da nostro organismo, disponibile anche in commercio come formulazione farmaceutica, la cui somministrazione è prevista nei giorni precedenti la donazione. Il giorno del prelievo la somministrazione viene sospesa e i sintomi, se presenti, cessano.

Si tratta di una procedura non invasiva che impegna il donatore solo per qualche ora, al termine della quale può tornare subito a casa.

Durante il prelievo NON si avverte alcun tipo di dolore, la procedura viene infatti effettuata in anestesie locale (epidurale) o generale.
Nelle ore successive, è possibile percepire un leggero fastidio localizzato nella zona del prelievo, risolvibile con un semplice antidolorifico. La salute del donatore e la sua tutela sono fondamentali e messe sempre al primo posto.

E’ importante sottolineare come la donazione di CSE sia una procedura estremamente sicura con una percentuale di rischi per il donatore bassissima. I rischi, legati principalmente all’anestesia, vengono discussi e chiariti con il donatore prima della donazione; soggetti che dovessero avere un concreto rischio anestesiologico non vengono candidati alla donazione, a loro stessa tutela.

Dopo i 55 anni, le Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) contenute nel Midollo Osseo diminuiscono la propria efficacia terapeutica. Inoltre, un donatore che abbia superato i 55 anni di età è più probabile sviluppi delle patologie che potrebbero renderlo non idoneo alla donazione (es. patologie cardiovascolari, diabete, ipertensione).
La regola dei 55 anni non vale per i donatori familiari (fratelli HLA-identici), che vengono esaminati per la loro idoneità indipendentemente dall’età anagrafica.

Dopo la donazione

No. La legge italiana prevede la tutela della privacy del donatore e del ricevente.

Il Centro Donatori, però, può fornire alcune indicazioni di base sul paziente, affinché il donatore possa figurarselo (fascia di età, sesso, tipo di patologia di cui soffre, se italiano o straniero).

Inoltre è possibile, sempre tramite il Centro Donatori, scrivere/ricevere lettere e messaggi di augurio e/o di ringraziamento, pur senza essere identificabili reciprocamente.

È stato dimostrato scientificamente che è possibile effettuare in sicurezza più di una donazione CSE.

Il Registro Italiano (IBMDR), in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo (GITMO), ha stabilito comunque che i donatori volontari possano donare per un solo paziente del registro. Solo in rari casi è possibile un’ulteriore donazione a favore dello stesso paziente.

Questa seconda donazione può riguardare:

  1. nuovamente le cellule staminali emopoietiche (in caso di mancato attecchimento del midollo donato)
  2. Linfociti, ovvero cellule del sangue effettrici del sistema immunitario (in caso di rischio di ricomparsa della malattia).

La seconda donazione è regolata da precisi criteri a tutela del donatore, che non è comunque obbligato ad accettarla.

La scelta di permettere una sola donazione per il Registro è anche a tutela di una eventuale donazione successiva per un familiare.

Per i famigliari si rimane sempre e comunque disponibili.

SI. La donazione per un familiare può avvenire anche se il donatore ha già donato per un paziente non consanguineo (paziente da Registro).
Al contrario, nel caso di prima donazione per un familiare, il donatore resta a disposizione solo per esso. A discrezione del donatore, nel caso di decesso del familiare ricevente, egli potrà essere reintegrato nel Registro e tornare a disposizione per un eventuale paziente non consanguineo.

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