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Macerata, 20 maggio 2018 - Non ha pensato a una festa, a quale regalo di compleanno poter chiedere ad amici o parenti. Nel giorno del suo 18esimo compleanno la maceratese Alessandra Cervigni ha solo pensato a coronare il progetto che aveva in testa da diversi anni: quello di essere inserita nella banca dati dei donatori di midollo osseo. Così ieri mattina è uscita prima da scuola per andare in ospedale a effettuare il prelievo di sangue per la cosiddetta ‘tipizzazione’ da cui verrà ricavato il suo profilo che poi verrà inserito nel registro dei donatori. «Sono venuta a conoscenza dell’Admo a fine 2016 per motivi familiari, grazie a mio cugino che me ne ha parlato – racconta Alessandra –. In quell’occasione rimasi molto dispiaciuta perché un mio parente aveva bisogno di aiuto e io non ero in grado di darglielo perché minorenne». Per essere iscritti nel registro dei donatori, infatti, bisogna aver compiuto 18 anni. Ma Alessandra, studentessa all’istituto tecnico economico ‘Gentili’ con la voglia di aiutare il prossimo, non si è persa d’animo e ha aspettato di arrivare alla maggiore età. «Nel frattempo mi sono subito iscritta all’Admo – racconta –, mi sono informata sulla donazione e su come funzioni e, questa mattina (ieri, ndr), non appena ho potuto farlo sono uscita prima da scuola per andare a fare il prelievo». Alessandra, già volontaria anche della Croce Rossa e del Baule dei sogni, non ha mai avuto paure o ripensamenti in questi anni, «perché – spiega – quando so che potrei essere l’unica persona in grado di salvarne un’altra, come posso tirarmi indietro? Ho sempre guardato più agli altri che a me stessa, per questo quando ho conosciuto l’Admo ho cercato anche di spiegare ai miei amici cosa fosse, ho organizzato un’assemblea con gli studenti nel mio istituto per spiegare cosa facciamo con l’associazione e quanto sia importante questa causa. Abbiamo avuto un buon riscontro tra i ragazzi, perché spesso quello che manca è una corretta informazione, molti sono coloro che hanno paura di diventare donatori solo per colpa della disinformazione. Invece diventare donatori è una cosa semplicissima. Iscriversi significa essere donatori di vita, perché se qualcuno ha bisogno di un donatore per continuare a giocare, correre, andare a scuola o uscire con gli amici, vuole dire che quella è la sua ultima chance e nessuno può tirarsi indietro». fonte: www.ilrestodelcarlino.it